mercoledì 17 settembre 2014

BEN HARPER


Oggi vi presento un altro talento, un altro artista che sa muovere le corde più profonde dell’anima e sa scuotere anche le coscienze, laddove ne incontra. Almeno questo è un pò il suo intento perché il suo, signore, non è solo puro talento, ma una vera e propria missione e lo vedi dal suo viso, glielo leggi negli occhi, lo senti dalla sua voce e dall'anima che ci mette, in ogni singola canzone.
Benjamin Chase "Ben" Harper nasce nel 1969 a Claremont, in California, in una famiglia di origini indiane e lituane che si occupa di musica da tre generazioni: nonno liutaio, nonna chitarrista, padre percussionista, madre cantante e chitarrista. Non poteva non avere la musica che gli scorre nelle vene, non poteva che diventare un grande musicista.

Fin da bambino  dimostra notevoli capacità nel suonare la chitarra acustica (già questo me lo fa amare subito, senza se e senza ma) e quando gli altri bambini italiani cantano “il coccodrillo come fa” allo zecchino d’oro lui, vero e proprio piccolo genio della musica, si cimenta con pezzi di Bob Dylan, Edith Piaf, Sam Cook, Robert Johnson e così via discorrendo. Scusate se è poco!


Crescendo rifiuta di essere catalogato in un genere anziché in un altro, non cede alle regole della commercializzazione, vuole solo cantare ciò in cui crede, vuole solo gridare al mondo i suoi valori, vuole solo, a modo suo, cercare di inneggiare alla pace, cantando la speranza, purtroppo ancora vana, di vedere finalmente popoli uniti nella pace e nell'amore. "Le Chiese sono la separazione, ma musulmani, cristiani, ebrei, buddisti cercano tutti lo stesso Dio e Dio non divide nessuno, unisce solamente. La separazione ha a che fare con il razzismo". Parole chiare che lui non manca di sottolineare ogni volta che può, con la sua musica con la sua lap steel guitar (un tipo di chitarra che si appoggia sulle gambe e si suona da seduti, senza pedali ma con una barretta d'acciaio chiamata steel-bar o tone-bar), con la sua voce che a volte sembra davvero una preghiera, un'implorazione. Il suo messaggio è sempre, purtroppo, attualissimo e sarebbe bello se potesse davvero scuotere le coscienze, esortare tutti i popoli, di diverso colore e razza, al cambiamento, alla pace, all'amore. Mi piace immaginarlo, un giorno, possibile.


Due suoi grandi punti di riferimento sono Bob Dylan e Bob Marley con cui ha in comune l'inno alla vita e la forza degli ideali. La mamma da piccolo gli cantava, come ogni mamma fa con il suo pargoletto, la ninna nanna, ma non “ninna nanna ninna oh questo bimbo a chi lo do”, lei gli cantava Bob Dylan! Che spettacolo!!


Una decina di dischi all’attivo. Critiche ottime all’inizio, un po’ meno verso gli ultimi lavori, anche se a me piace sempre, anche quando avrebbe effettivamente potuto fare di più. Il suo sbaglio, forse, è sempre stato quello di pubblicare troppi album in poco tempo. Forse fermarsi un po’, come qualche critico gli ha rimproverato, e preferire la qualità alla quantità sarebbe stato meglio, ma lui resta, comunque un grande. Le sue canzoni emozionano, commuovono, rallegrano e fanno riflettere.


Nonostante sia afro americano, non compone semplicemente una musica di colore black, ma spazia tra  jazz, blues, rap, soul arrivando fino al rock.


Insomma, un universo emozionante che ti conquista subito e una voce, quella di Ben Harper, capace di sottolineare, con le sue sfumature, le gioie e i dolori della vita. Lo guardi e anche dai suoi occhi, mentre canta, ti sembra quasi di sentire quello che prova quando canta:

"Oppressione
non so come tu possa dormire
Oppressione
per la tua coscienza sanguinante io piango
Oppressione
puoi avere il dollaro dalla tua parte
Ma, oppressione
di fronte alla verità del gospel non puoi nasconderti..."
Ben Harper - Oppression / Get up Stand up

oppure, mentre la sua lap steel guitar urla e geme:

"Credo in alcune cose: Dio, il diavolo e l'Amore
Perché ho osservato l'alto dal basso
e fissato il basso dall'alto
Ho fiducia in alcune cose:
la Divinità e la Grazia
Ma anche quando sono inginocchiato
so che il diavolo prega..."
Ben Harper - Live Montreal 1996 - Ground on down

Puoi sentire il suo cuore ferito (due matrimoni falliti alle spalle) quando canta:

"Si, sono proprio solo di nuovo
e qui sbatto contro un senso di vuoto
è amore o odio
non riesco a capirlo
perché sono stato con streghe
e sono stato con una regina
Non avrebbe funzionato in ogni modo
quindi adesso è solo un altro giorno di solitudine
in seguito potremmo riprovarci
ma per adesso è solo un altro giorno di solitudine..."
Ben Harper - Another Lonely Day

ma anche la gioia in un soul d'amore solare e allegro:

"Per me sei come oro
e non sono troppo cieco per vedere
che sei come oro
ho detto che sei come oro
E mi fai venire voglia di cantare
con tutta la felicità che tu porti (dentro)
Sei come oro."
Ben Harper - Gold to Me

e ancora tanto amore soul:

"Non cercare di superarmi
ed io non ti lascerò indietro
se ti senti infelice
fammi un segno
Non c'è peggior amore dell'amore perduto
nessun dolore come un cuore spezzato
non c'è nessun amore come il tuo e il mio
e nessuna perdita come (vedere) noi due separati."
Ben Harper - By My Side (live at the Machine Shop)

il suo inno alla libertà

Ben Harper - One Road To Freedom

e poi le mie preferite

Ben Harper - Brown Eyed Blues

Ben Harper - Diamonds on the Inside

e un ricordo eccitante...

Ben Harper & The Innoccent Criminals (Live @ XmStudios) - Fight Outta You

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